[ENG in comment] Il Palazzo di Datia (pron datìa) noto anche come palazzo di Bir Singh è a circa 70 km a nord della più nota Gwalior nello stato del Madhya Pradesh, India Fuori dai consueti percorsi turistici merita invece decisamente il detour e meriterebbe un generoso stanziamento di fondi per il suo restauro, seppure, anche nel suo stato délabré, sia ricchissimo di fascino La sua architettura in tipico stile Hindustan, mescola influenze induiste e mughal (la più importante dinastia musulmana che dominò quelle regioni) Si resta increduli a pensare che i suoi sette piani, le sue centinaia di stanze e tanto splendore non furono mai abitati dalla famiglia reale Il piccolo regno di Datia nel XVII secolo era sottomesso alla potenza Moghul, e il suo Raj (signore locale), Bir Singh Deo, fece costruire il palazzo nel 1620 per ingraziarsi i favori del Gran Mogol Jahangir appena incoronato, nella speranza che l’imperatore accogliesse il suo invito di visitare il regno soggiornandovi Jahangir però, per obiettiva impossibilità o perché sospettava di dover ricambiare a caro prezzo il ricco favore, declinò sempre l’invito, e il sontuoso palazzo rimase vuoto in vana attesa dell’ospite imperiale

[ENG in comment] Il Palazzo di Datia (pron datìa) noto anche come

palazzo di Bir Singh è a circa 70 km a nord

della più nota Gwalior nello stato del Madhya Pradesh, India Fuori dai

consueti percorsi turistici merita invece decisamente il detour e meriterebbe un

generoso stanziamento di fondi per il suo restauro, seppure, anche nel

suo stato délabré, sia ricchissimo di fascino La sua architettura in tipico

stile Hindustan, mescola influenze induiste e mughal (la più importante dinastia

musulmana che dominò quelle regioni) Si resta increduli a pensare che i

suoi sette piani, le sue centinaia di stanze e tanto splendore

non furono mai abitati dalla famiglia reale Il piccolo regno di Datia

nel XVII secolo era sottomesso alla potenza Moghul, e il suo

Raj (signore locale), Bir Singh Deo, fece costruire il palazzo nel

1620 per ingraziarsi i favori del Gran Mogol Jahangir appena incoronato,

nella speranza che l’imperatore accogliesse il suo invito di visitare il

regno soggiornandovi Jahangir però, per obiettiva impossibilità o perché sospettava di dover

ricambiare a caro prezzo il ricco favore, declinò sempre l’invito, e

il sontuoso palazzo rimase vuoto in vana attesa dell’ospite imperiale